Biografia

Alberto Contri, nato il 7/4/44 a Ivrea, entra nel 1966 nel mondo della comunicazione: da allora si occupa di pubblicità commerciale e sociale, di multimedialità interattiva e di comunicazione integrata sul fronte creativo, manageriale, istituzionale e speculativo. Dopo la maturità classica, alla morte del padre interrompe gli studi in giurisprudenza per iniziare a lavorare in Mondadori nel 66 come copywriter per poi proseguire come Direttore Creativo, Amministratore Delegato e Presidente in importanti agenzie dei gruppi multinazionali D’Arcy-Masius-Benton & Bowles, e McCann Erickson Worldwide: è uno dei rari manager della comunicazione con una formazione interdisciplinare proveniente dall’area della creatività.

Nel gruppo DMB&B, dove è stato dal 73 al 95, oltre a guidare la sede italiana della Medicus Intercon International (era la più grande multinazionale della comunicazione del settore farmaceutico) ha fondato due società molto particolari, ciascuna con un preciso positioning. Una fu battezzata Feel Good, agenzia specializzata nei prodotti salutistici di largo consumo, capace di intercettare con grande anticipo un trend che avrebbe avuto poi un grande sviluppo. L’altra si chiamò Intercon AudioVisual Service, società specializzata in progetti multimediali interattivi di grande successo, tanto da vantare aluni primati assoluti: la progettazione negli anni ottanta del primo videodisco interattivo italiano e della prima stazione italiana itinerante di realtà virtuale, entrambi per usi divulgativi. Last but not least, con un multi-image-show sull’immagine dell’Italia “Italy. A country shaped by man” vinse nel 1982 il Grand Prix al Festival Internazionale della Photokina di Colonia, in competizione con produzioni di 23 paesi di tutto il mondo. Il grande audiovisivo, dell’insolita durata di 45 minuti, faceva parte di una mostra progettata per la Fondazione Agnelli con lo scopo di promuovere all’estero l’immagine dell’Italia, che fu ospitata nelle principali capitali del mondo per la durata di cinque anni.

Nel 1995 Alberto Contri lascia il Gruppo DMB&B ed entra in McCann Erickson World Group con il ruolo di vice-chairman e la delega per l’innovazione. Credendo come sempre nel valore della sperimentazione applicata, vierne autorizzato a creare un’agenzia specializzata in clienti ad alta tecnologia, (McCann Interactive) che di fatto – portando il provider Tin.it da 30.000 a 3.600.000 abbonati in poco più di un anno a partire dal 1997– ha contribuito significativamente a costruire il mercato Internet in Italia, in un‘epoca in cui gli italiani non sapevano a cosa servisse esattamente Internet, né come si settasse un modem. Con la piccola, snella e superskillata agenzia, conquistò per l’Italia il budget di Microsoft, che diventò più tardi cliente di tutto il Gruppo Interpublic a livello mondiale.

Molto attivo sul fronte istituzionale, dal 93 al 97 è stato eletto per tre mandati Presidente dell’Associazione Italiana Agenzie di Pubblicità (allora denominata AssAP): presa la guida dell’associazione negli anni della prima grande crisi degli investimenti, puntò tutto sulla formazione e sull’approfondimento culturale, promovendo tra le tante iniziative originali, una serie di convegni denominati “AssAP-Cultura”. Particolarmente rilevante e preveggente fu quello dedicato al “Tempo della fretta – Vivere o sopravvivere nella società dell’urgenza?”, al quale parteciparono – oltre a pubblicitari – filosofi, giornalisti, manager, economisti, sociologi, psichiatri, che svilupparono un approccio multidisciplinare al problema che risultò di grandissimo interesse per professionisti e opinione pubblica. E dal quale molte imprese trassero lo spunto per la realizzazione di beni, prodotti alimentari e servizi in grado di far risparmiare tempo ai consumatori.

Dal 94 al 97 è stato eletto nel Board della EAAA (European Association of Advertising Agencies) – unico italiano che sia mai stato cooptato in tale istituzione)- riuscendo a portare a Roma nel 96 il Congresso Internazionale dell’Associazione.

Dal 94 al 98 è stato fondatore e Primo Presidente della Federazione Italiana della Comunicazione, associazione di secondo livello che ha riunito in un unico ambito tutte le associazioni della comunicazione: pubblicità, pubbliche relazioni, promozioni, marketing diretto, ricerche di mercato. In tutto quasi 500 imprese per un totale di oltre 35.000 dipendenti, da lui pilotata in Confindustria.

Nel 94 è stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Scalfaro.

Nel 98 è stato nominato Consigliere di Amministrazione della RAI, dove ha svolto per quattro anni una intensa battaglia a favore di un servizio pubblico di qualità, in tutte le sue declinazioni, gestendo la delega per i nuovi media, e progettando tutte le attività che la Rai oggi possiede in questo settore. Membro assai attivo dell’Istituto Aspen dal 1995 al 2019, per il quale è stato spesso relatore nei seminari dedicati alle telecomunicazioni, nei 4 anni di mandato consigliare ha rappresentato la RAI nel Board dell’Istituto stesso.

Dal 1999 al 2019 è stato Presidente di Pubblicità Progresso che ha trasformato nel 2005 in Fondazione per la Comunicazione Sociale, realizzando campagne innovative ad alto tasso di creatività, e costruendo la più grande mediateca del mondo con le migliori campagne sociali di ogni paese. Ha costruito anche il Network interdisciplinare Athena, una sorta di grande think-thank che mise intorno ad un tavolo oltre 100 docenti di altrettante Facoltà di 44 Atenei.

Dal gennaio 2003 all’aprile 2008 è stato Amministratore Delegato e Direttore Editoriale di Rainet, società partecipata dalla RAI, riuscendo a riunire (impresa titanica viste le resistenze interne) e gestire in un unico hub di eccellenza i 450 siti del Gruppo, aumentando gli utenti unici del 500%, e lasciando la società con due portali (Rai.it e Rai.tv) e con 7 canali di web tv, sui quali erano già stati caricati all’epoca 30 milioni di video. Tutto confluito poi nella RaiPlay di oggi, diretta dalla sua principale collaboratrice in Rainet sul fronte editoriale, Elena Capparelli.

Nel 2004 il Presidente Ciampi gli ha conferito il titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dal 2009 al 2015 è stato Presidente e Direttore Generale della Lombardia Film Commission, che ha rilanciato partendo da una situazione di grave irrilevanza, facendo titolare al Corriere della Sera, a nove colonne: “Miracolo a Milano”.

Dal 1999 al 2019 è stato consigliere dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria.

Nel 1999 fu chiamato dal Sociologo Morcellini dell’Università La Sapienza di Roma a tenere un corso di Comunicazione Sociale come docente a contratto.

Nel 2005 inaugurò analogo corso all’Università S. Raffele-Vita di Milano.

Nel 2009 fu chiamato da Giampaolo Fabris a tenere il corso di Comunicazione Sociale presso l’Università IULM di Milano, che nel 2010 gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Relazioni Pubbliche delle imprese e delle istituzioni.

Dal 2020 è Coordinatore del Board Scientifico del Centro per la Responsabilità Sociale.org oltre che editorialista del relativo magazine. www.responsabilita-sociale.org Dal 2021 ha smesso di gestire il corso presso la IULM, ma partecipa spesso a Seminari e Master presso le Facoltà che lo chiamano.

Scrive abitualmente su IlSussidiario.net

Ha pubblicato tre saggi:

  1. “McLuhan non abita più qui (Bollati Boringhieri 2017) sul tema della “costante attenzione parziale”
  2. “La sindrome del criceto” (II ed. 2024 Nexus edizioni) sulle minacce del transumanesimo e della perdita delle identità.
  3. “Comunicazione sociale e Media digitali” (Carocci editore, 2019) con Roberto Bernocchi e Alessandro Rea. Manuale per uso universitario e professionale.

HOBBY

A livello di hobby, ha praticato l’equitazione competitiva (dressage e salto a ostacoli), e lo sci da discesa e di fondo. Musicista semi-professionista, ha suonata per 10 anni il contrabbasso nella Bovisa New Orlèans Jazz Band e per altri 10 nella Swinghera. Nel 68 ha accompagnato Louis Armstrong insieme alla B.N.J.B. quando si esibì alla Rai nella trasmissione “Quelli della domenica”.

Negli anni 70 ha fondato una piccola casa discografica, la Cooperativa dell’Ippopotamo, che pubblicò tra gli altri dischi, alcune prime mondiali: Les Etudes Australes di John Cage ad opera di Bruno Canino, la prima incisione discografica dei Percussionisti della Scala, le opere per fiati e organo di Canali, Soderini, Gussago e Gabrieli interpretate dall’Ensemble Achille Berruti, la prima incisione dei Canti Gregoriani ad opere delle monache Trappiste di Vitorchiano. Nel campo della musica popolare ha pubblicato diverse opere del Gruppo Zafra, del cantautore Claudio Chieffo, e del gruppo di musica folk La Signora Stracciona, tuttora attivo.

Nel 2008 ha fondato una band di 16 elementi (BJG Roots Music) di cui è direttore artistico, con musicisti provenienti da gruppi di gran livello artistico (De Gregori, Venditti, Ron, Patruno) e che suonano standard del Blues, del Jazz e del Gospel, con l’obiettivo di spiegare ai giovani quali sono le vere origine del Rock&Roll (per l’appunto blues, Jazz e Gospel). La band ha suonato al Jazzin Festival, al Blue Note, all’Auditorium della Borsa di Milano, e al Tempio di Adriano a Roma.

È uno dei maggiori collezionisti europei di chitarre vintage e contemporanee – dal 1850 ad oggi – custodite in un caveau climatizzato per preservare i legni. È anche uno dei maggiori collezionisti italiani di dischi a 78 giri e LP. Destreggiandosi tra Leica e Canon digitali e Leica con obiettivi d’epoca, si dedica quando può anche alla passione per la fotografia. Sue immagini sono state pubblicate su volumi di Jaca Book e Rizzoli New York. Nel 2013 ha pubblicato il volume fotografico “Stromboli Dreaming”, realizzato per raccogliere fondi per la lodevole iniziativa della “Libreria sull’Isola”, ora esaurito.

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