La sindrome del criceto
Un destino ineluttabile?
La seconda edizione rivista e aggiornata de
La sindrome del criceto che esce per le edizioni NEXUS tratta un tema di drammatica attualità: il forzato mutamento antropologico provocato da uno sviluppo incontrollato delle tecnologie (es. Intelligenza artificiale) e dalla smodata pressione educativa favorevole alle teorie LGBTQ. Il tutto promuove la disumanità di ominidi senza identità, eterodiretti e controllabili, privati di ogni sorta di spiritualità che non sia pagana, destinati a diventare schiavi da lavoro e basta. “Che non possiederanno nulla e saranno felici” (Klaus Schwab).
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Premessa
La pandemia del Covid19 ci è piombata addosso come uno tsunami, travolgendo le vite, le
abitudini, le certezze e l’economia di tutto il mondo. Con decreti emanati d’urgenza per motivi di
salute pubblica che si sono poi rivelati nel tempo assai poco credibili, diversi governi – con l’Italia
in testa - hanno sospeso diritti fondamentali segregando i cittadini in casa; le città deserte sono
apparse come un set pronto per una puntata di Black Mirror.
Le divisioni della scienza di fronte a un virus dichiarato pericoloso e mortale dalle autorità
sanitarie, hanno ben presto lasciato spazio a un’insidiosa paura per un evento ritenuto
incontrollabile.Pressati dal terrore per un virus misterioso, gli abitanti del pianeta sono stati
convinti che alcuni farmaci assai poco sperimentati avrebbero costituito l’unica salvezza, tramite
una vaccinazione obbligatoria e globale.
La dichiarazione di pandemia ad opera dell’OMS ha colto di sorpresa un mondo già impegnato a
celebrare le magnifiche sorti e progressive dell’agenda 2030, della transizione green,
dell’intelligenza artificiale, dei robot dotati di coscienza, della libera scelta del proprio sesso
indipendentemente da quanto iscritto nel DNA dell’uomo. Che già aspirava a sentirsi onnipotente,
addirittura transumano, liberato dall’ingombrante fardello della tradizione, della propria storia,
persino delle leggi della natura.
La mitizzazione di un incessante progresso tecnologico stava iniziando a ipotizzare un pianeta
popolato da ominidi sempre più manipolabili, tracciati ed eterodiretti, mentre la sconsiderata
diffusione delle teorie gender stava e sta favorendo la trasformazione delle persone in esseri
neutri, e senza identità, unicamente in balia delle proprie fluide voglie.
Le pagine dei romanzi di George Orwell, Aldous Huxley e Robert Hugh Benson hanno
silenziosamente cominciato a sostituire i fogli nel nostro calendario quotidiano, trasformando in
realtà vissuta le loro previsioni distopiche. Sebbene scritte nella prima parte del Novecento, quelle
pagine contengono i chiari segnali della riduzione dell’umanità alla mercé della dittatura di un
pensiero unico totalizzante.
La nuova dittatura si chiama in realtà Grande Reset, e il suo progetto è apertamente descritto e
proclamato da Klaus Schwab e dagli adepti del World Economic Forum che hanno preso il potere
nei governi nazionali come nelle istituzioni internazionali, nell’economia e nella finanza.
Grazie ad una smisurata capacità di lobby e di poter comprare chiunque, questa dittatura ci
avvolge nelle spire di una gigantesca piovra che controlla l’informazione, la salute, la politica, la
scuola, il commercio, e che ambisce a renderci definitivamente schiavi con il progetto dell’identità
digitale.
Lasciandoci liberi di correre solo nella nostra piccola ruota, come fa il criceto.