La sindrome del criceto

La sindrome del criceto
Un destino ineluttabile?

La seconda edizione rivista e aggiornata de La sindrome del criceto che esce per le edizioni NEXUS tratta un tema di drammatica attualità: il forzato mutamento antropologico provocato da uno sviluppo incontrollato delle tecnologie (es. Intelligenza artificiale) e dalla smodata pressione educativa favorevole alle teorie LGBTQ. Il tutto promuove la disumanità di ominidi senza identità, eterodiretti e controllabili, privati di ogni sorta di spiritualità che non sia pagana, destinati a diventare schiavi da lavoro e basta. “Che non possiederanno nulla e saranno felici” (Klaus Schwab).

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Da gennaio 2024 su altre piattaforme e in libreria

Premessa

La pandemia del Covid19 ci è piombata addosso come uno tsunami, travolgendo le vite, le abitudini, le certezze e l’economia di tutto il mondo. Con decreti emanati d’urgenza per motivi di salute pubblica che si sono poi rivelati nel tempo assai poco credibili, diversi governi – con l’Italia in testa - hanno sospeso diritti fondamentali segregando i cittadini in casa; le città deserte sono apparse come un set pronto per una puntata di Black Mirror.
Le divisioni della scienza di fronte a un virus dichiarato pericoloso e mortale dalle autorità sanitarie, hanno ben presto lasciato spazio a un’insidiosa paura per un evento ritenuto incontrollabile.Pressati dal terrore per un virus misterioso, gli abitanti del pianeta sono stati convinti che alcuni farmaci assai poco sperimentati avrebbero costituito l’unica salvezza, tramite una vaccinazione obbligatoria e globale.
La dichiarazione di pandemia ad opera dell’OMS ha colto di sorpresa un mondo già impegnato a celebrare le magnifiche sorti e progressive dell’agenda 2030, della transizione green, dell’intelligenza artificiale, dei robot dotati di coscienza, della libera scelta del proprio sesso indipendentemente da quanto iscritto nel DNA dell’uomo. Che già aspirava a sentirsi onnipotente, addirittura transumano, liberato dall’ingombrante fardello della tradizione, della propria storia, persino delle leggi della natura.
La mitizzazione di un incessante progresso tecnologico stava iniziando a ipotizzare un pianeta popolato da ominidi sempre più manipolabili, tracciati ed eterodiretti, mentre la sconsiderata diffusione delle teorie gender stava e sta favorendo la trasformazione delle persone in esseri neutri, e senza identità, unicamente in balia delle proprie fluide voglie.
Le pagine dei romanzi di George Orwell, Aldous Huxley e Robert Hugh Benson hanno silenziosamente cominciato a sostituire i fogli nel nostro calendario quotidiano, trasformando in realtà vissuta le loro previsioni distopiche. Sebbene scritte nella prima parte del Novecento, quelle pagine contengono i chiari segnali della riduzione dell’umanità alla mercé della dittatura di un pensiero unico totalizzante.
La nuova dittatura si chiama in realtà Grande Reset, e il suo progetto è apertamente descritto e proclamato da Klaus Schwab e dagli adepti del World Economic Forum che hanno preso il potere nei governi nazionali come nelle istituzioni internazionali, nell’economia e nella finanza.
Grazie ad una smisurata capacità di lobby e di poter comprare chiunque, questa dittatura ci avvolge nelle spire di una gigantesca piovra che controlla l’informazione, la salute, la politica, la scuola, il commercio, e che ambisce a renderci definitivamente schiavi con il progetto dell’identità digitale.
Lasciandoci liberi di correre solo nella nostra piccola ruota, come fa il criceto.