Festival della Comunicazione Sociale 2017



L’INFORMAZIONE SUI TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ NEI TELEGIORNALI ITALIANI RIMANE LEGATA ALLA COMPONENTE EMOTIVA ED EMERGENZIALE

È quanto emerge da recenti studi realizzati dall’Osservatorio di Pavia sulla rappresentazione della sostenibilità nei media presentati per della 2° edizione del Festival della Comunicazione Sociale di Pubblicità Progresso

Milano, 28 novembre 2017- Che si parli di sviluppo sostenibile in ambito ambientale, economico o sociale, la notiziabilità rimane strettamente connessa a emergenze o criticità. Ancora decisamente minoritarie le notizie relative a progresso e buone prassi.

Tra i criteri che orientano la selezione delle notizie continua ad essere predominante anche la prossimità: nonostante una maggiore presenza degli “Esteri” nella rappresentazione mediatica degli ultimi anni, i telegiornali italiani rimangono poco inclini a raccontare il mondo nella sua complessità economica e sociale, risultando le periferie (intese come geografiche e tematiche) il fanalino di coda dell’informazione negli ultimi cinque anni. In merito alle tematiche ambientali sono stati illustrati i risultati di tre anni di indagini che l’Osservatorio di Pavia ha realizzato in collaborazione con Pentapolis Onlus nell’ambito dell’Osservatorio EcoMedia. Nel periodo gennaio-settembre 2016 i 7 principali telegiornali Italiani (Rai, Mediaset, La7) durante il prime time hanno prodotto 35.278 notizie di cui 2.702 dedicate ai temi ambientali (7% del totale delle notizie, mentre nel 2015 la percentuale era del 3%). E’ quanto sintetizzato da Giovanni Sarani (Consigliere d’Amministrazione Osservatorio di Pavia) in occasione della 2° edizione del Festival della Comunicazione Sociale organizzato dalla Fondazione Pubblicità Progresso il cui evento finale si è tenuto oggi. Nello specifico le notizie ambientali riguardanti l’Italia hanno fatto la parte del leone (84% vs 16% estero); i temi più trattati sono stati: incidenti e calamità (48%), Meteo (17%), Best Practices (17%), Degrado/Inciviltà (13%) e Natura (5%)

Dallo studio curato dall’Osservatorio di Pavia emerge come in Italia le notizie ambientali siano prevalentemente a carattere negativo (disastri, maltempo, degrado), mentre all’estero vengono maggiormente valorizzate le notizie positive e di pubblica utilità (gennaio-ottobre 2015). Uno studio più recente sul rapporto tra green economy e politica (2017) realizzato dall’Osservatorio di Pavia per la Fondazione per lo sviluppo sostenibile evidenzia come ‘sostenibilità ambientale’, ‘cambiamenti climatici’, biodiversità, ‘mobilità sostenibile’, e ‘riciclo’ siano parole che poco ricorrono nei discorsi dei politici italiani.
Nell’agenda dei telegiornali italiani solo il 3% delle dichiarazioni dei politici è su sostenibilità e sviluppo. Considerando invece le news di salute/sanità nei Tg nel periodo gennaio-giugno 2016 (6 mesi di osservatorio) hanno avuto il 4% della visibilità rispetto al totale delle notizie. Anche in questo caso predomina la drammatizzazione della news (malasanità 22%, questioni di bioetica 18%, politica sanitaria 17%, malattie: cronaca e approfondimento 16%, alimentazione e salute 9%, ambiente e salute 8%, campagne e iniziative 6%, scoperte scientifiche 3%) “Parlare di sostenibilità soltanto quando si verificano emergenze o eventi critici non basta: la consapevolezza dei cittadini su questi temi e sull’impatto delle azioni di ognuno andrebbe stimolata quotidianamente, magari promuovendo buone prassi di comportamento in grado di rendere più sostenibili gli stili di vita delle persone.

La campagna di Pubblicità Progresso “Ci Riesco”, che ha registrato oltre 700.000 accessi sul sito, dimostra che l’interesse dei cittadini per questi temi è in continua crescita: è necessario che anche la televisione cominci ad occuparsi di sostenibilità con maggior continuità ed efficacia rispetto al passato”, ha commentato Giovanni Sarani, Consigliere d’Amministrazione Osservatorio di Pavia. Per Alberto Contri, Presidente Pubblicità Progresso: "Enzo Biagi soleva dire che il bene non fa storia. È piuttosto inevitabile che i TG inseguano le notizie drammatiche: in fondo richiedono meno lavoro redazionale. Le notizie che richiedono di essere contestualizzate o argomentate o spiegate sono le meno gradite alle redazioni anche per la mancanza di tempo. Se ci facciamo caso, le stesse sigle musicali dei telegiornali hanno un andamento stressante, incalzante, tendente al drammatico. Per quanto riguarda la comunicazione sociale, non interessa perché si ha una visione stereotipata della medesima, a base di immagini mense e strappalacrime. Nella mediateca di Pubblicità Progresso, tra le 2800 campagne archiviate, negli ultimi anni abbiamo raccolto da tutto il mondo intelligenti e creative campagne su temi difficili come l'aids, la disabilità grave, l'alzheimer, la violenza alle donne, che usano il linguaggio dell'ironia per far riflettere meglio e attirare l'attenzione del pubblico. Le abbiamo proposte spesso...ma non c'è niente da fare. Basta vedere cosa è stato mandato in onda nella giornata contro la violenza alle donne..."


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